BLOODY RIOT
Qualche
anno fa Rixxx un mio amico compagno di mille viaggi e concerti
punk mi presta un libro sul punk romano, Come
se nulla fosse Storie
di "pank" a Roma 1980-2000, di Perciballi
Roberto.
Avevo
già letto libri simili sul punk milanese, come costretti a
sanguinare di Marco Philopat, o su Punk piemontese come I
ragazzi del mucchio di Bernelli Silvio, ma sapevo davvero poco
sulla scena anni 80 romana.
Roberto
Perciballi è il cantante dei Bloody Riot la prima punk hc band
romana ad autoprodursi un disco hc, ed a portare avanti l'impegno
della musica vista come militanza contro il sistema.
Mi
avvicino alla lettura con curiosità e rimango davvero colpito, molto
più che dai citati libri sulla scena punk del nord Italia.
Come
se nulla fosse è molto più crudo, diretto, sincero, spontaneo,
disperato e divertente, e l'essenza del primo punk tanto talento,
tanta rabbia, tanta voglia di esprimersi ma anche autodistruzione e
un po d'ignoranza.
A
distanza di anni con l'aiuto dei because the bean, band di reggio
emilia, er romano cinquantenne, Roberto Perciballi, porta in giro
per l'Italia, i migliori pezzi composti dai Bloody Riot negli 80-90,
con la stessa energia di un tempo e con maggiore consapevolezza, che
forse fu il limite dei Bloody Riot anni 80.
Sabato
25 luglio insieme al mio caro amico Claudio voce della band milanese
Maze, andiamo all'Acropolis, un circolo Arci che si trova a
Vimercate, importante zona post industriale, della ricca brianza.
La
serata si svolge all'interno di un'area verde circondata da campi di
calcio, il palco, l'illuminazione e l'acustica sono molto curati,
cosi come il bar, diciamo un contesto diverso è molto più
organizzato rispetto a quello in cui normalmente viene relegato il
punk hc autoprodotto italiano.
Troviamo
Roberto Perciballi, al
banchetto, e c'è subito empatia, si parla di tutto dai problemi
della vita di tutti i giorni, alle curiosità sulle vecchie band
romane.
Strano
ma vero, ero senza la mia videocamera-macchina fotografica, Roberto
per fortuna gira sempre con una vecchia videocamera mi da la sua ''e me
dice de repregenere un po er concerto''.
Rimango
davvero sorpreso dal live che i Bloody Riot offrono, i pezzi sono
sentiti e suonati con la stessa rabbia e intensità degli anni 80,
come se il tempo si fosse fermato, la risposta del pubblico è
ottima, e Roberto arriverà a pogare e cantare insieme a loro con una
energia da ventenne.
La
serata poi continua con Roberto che nonostante i problemi economici,
regalava o dava a prezzi stracciati vinili e magliette, ai
giovanissimi venuti per ascoltare un pezzo di storia dell'HC
italiano.
Purtroppo
il libro di Roberto Perciballi è da anni fuori catalogo, e a questo
proposito si cerca una casa editrice disposta a ristamparlo.
Italian Old School
Roberto Perciballi, Bepper PointBreak, Claudio Maze
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